Abstract
Le recenti migrazioni attraverso i Balcani disseminano la presenza di nuove confessioni religiose o alimentano quelle che sembravano scomparse. L’appartenenza religiosa assume di nuovo un ruolo identitario. Le vigenti leggi sull’attribuzione delle denominazioni si rivelano inadeguate a garantire il pluralismo religioso. L’articolo ne critica la struttura. Richiama l’attenzione sul principio di sussidiarietà imposto dall’U. E. come condizione per l’adesione all’Unione. La pace religiosa potrebbe essere rimessa in discussione, rompendo un delicato equilibrio.
SOMMARIO: 1. La rinascita del ruolo pubblico della religione e il pluralismo confessionale – 2. La dimensione individuale e collettiva della libertà religiosa – 3. Bisogno economico dell’emigrazione, crisi del welfare e partnership con le comunità religiose attraverso applicazione principio sussidiarietà orizzontale – 4. Contenimento del ruolo pubblico della religione e rilancio della laicità e della separazione e come sostegno alla convivenza.
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Libertà religiosa e cittadinanza nell’area balcanica, “QDPE”, 2016/1, aprile 2016, pp. 151-165